Cos’è una Bomba d’Acqua: significato, cause e come affrontarla in mare
Negli ultimi anni il termine “bomba d’acqua” è entrato con forza nel linguaggio comune, spesso usato dai media per descrivere piogge intense e improvvise. Ma cosa significa davvero? È un termine scientifico? Come si formano queste precipitazioni estreme e, soprattutto, come comportarsi se ci si trova in mare durante un nubifragio? Scopriamolo insieme.
Bomba d’acqua o nubifragio?
Dal punto di vista scientifico, “bomba d’acqua” non è un termine corretto: si tratta infatti di una definizione giornalistica nata per rendere più d’impatto la descrizione del fenomeno.
Il termine tecnico appropriato è nubifragio, ossia una precipitazione di intensità eccezionale che può scaricare fino a 200 millimetri di pioggia in poche ore. L’effetto è simile a un’esplosione d’acqua che si riversa sul territorio, causando spesso allagamenti e danni ingenti.
Come si forma una bomba d’acqua
Le nuvole nascono dalla differenza di temperatura tra il suolo e l’atmosfera: l’aria calda e umida tende a salire, condensando e formando nubi che, se cariche d’acqua, danno origine a piogge.
Quando però lo scarto termico tra aria calda al suolo e aria fredda in quota è molto elevato, l’energia accumulata diventa enorme. Questo genera nubi torreggianti e dense, in grado di scaricare grandi quantità di pioggia in tempi brevissimi le cosiddette supercelle.
In alcune situazioni, più temporali possono concentrarsi nella stessa zona, amplificando il fenomeno: è qui che nasce il nubifragio o “bomba d’acqua”.
Il ruolo del cambiamento climatico
Con il riscaldamento globale e l’aumento delle ondate di calore, i mari trattengono sempre più calore (fenomeno noto come volano termico).
Un mare caldo, a contatto con aria più fredda in arrivo con le perturbazioni autunnali, favorisce la formazione di nubi cariche di umidità e violenti nubifragi.
Zone come la Liguria e l’Alta Toscana, dove le montagne sono vicine al mare, sono particolarmente esposte: le correnti ascensionali generate dal riscaldamento del suolo incontrano l’umidità marina, creando le condizioni ideali per bombe d’acqua di forte intensità.
La Bomba d’acqua: rischi sulla terra e in mare
Sulla terra
Gli effetti di un nubifragio sono spesso devastanti: i sistemi fognari non riescono a smaltire l’acqua in eccesso, i fiumi esondano e si verificano frane, allagamenti e gravi danni a infrastrutture e abitazioni.
In mare
In mare aperto, invece, la quantità di pioggia non rappresenta un rischio diretto, ma esistono comunque pericoli da non sottovalutare:
-
Downburst: raffiche di vento improvvise e violentissime, che possono causare perdita di governo o danni alle vele.
-
Scariche elettriche: l’elevata presenza di fulmini aumenta il rischio per le imbarcazioni, soprattutto quelle a vela.
-
Scarroccio: il vento forte può far perdere stabilità e direzione alla barca.
Per questo è fondamentale prepararsi come in caso di burrasca, chiudendo oblò e boccaporti, riducendo la velatura e prestando attenzione ai sistemi di messa a terra contro i fulmini.
Come proteggersi da un nubifragio in mare
-
Chiudere bene l’imbarcazione per evitare infiltrazioni.
-
Ridurre o ammainare le vele in caso di raffiche improvvise.
-
Controllare la rotta per compensare scarrocci e mantenere il controllo.
-
Proteggersi dai fulmini, evitando il contatto diretto con parti metalliche e verificando che l’imbarcazione sia dotata di sistemi di dispersione a mare.
-
Monitorare il meteo costantemente: con la tecnologia moderna (radar, satelliti, app meteo marine) è possibile prevedere in anticipo le aree a rischio nubifragio.
Conclusioni
Le cosiddette bombe d’acqua, più correttamente definite nubifragi, sono fenomeni meteorologici sempre più frequenti, intensi e localizzati. Se a terra rappresentano un rischio concreto per persone e infrastrutture, in mare richiedono preparazione, attenzione e prontezza di manovra. Conoscere i meccanismi che le generano e adottare le giuste precauzioni è il primo passo per affrontarle in sicurezza.
Se ti appassionano le curiosità riguardanti il mare e la meteorologia seguici sulle nostre pagine Social