Negli ultimi decenni, il bagno domestico ha vissuto una grande evoluzione in termini di comfort e funzionalità, coinvolgendo anche la nautica, dove i WC a bordo delle imbarcazioni si sono trasformati per offrire maggiore comodità e igiene. Tuttavia, i WC nautici presentano differenze importanti rispetto a quelli domestici, soprattutto a causa dello spazio limitato e delle necessità tecniche specifiche.
In primo luogo, le dimensioni sono molto ridotte, e il risciacquo avviene tramite una pompa collegata all’acqua salata, una soluzione delicata e soggetta a malfunzionamenti, inclusi rischi di allagamento in caso di rottura della presa a mare.
Anche lo scarico è diverso: a bordo, i rifiuti non finiscono direttamente in rete fognaria ma in un serbatoio per le acque nere, che deve essere svuotato regolarmente nei porti attrezzati, anche se molti, per comodità, scaricano in mare, nonostante sia una pratica regolamentata.
I WC marini sono particolarmente sensibili agli intasamenti, causati da qualunque cosa venga gettata nel vaso, inclusa la carta igienica, per cui è raccomandabile fare un briefing sul funzionamento prima della partenza, specialmente per gli ospiti meno esperti.
Infine, esistono due tipi principali di WC nautici: quelli con pompa manuale e quelli con pompa elettrica, collegati sia a fonti di acqua salata sia, talvolta, al serbatoio di acqua dolce per maggiore durata dei componenti.
Per una buona esperienza, è consigliato scegliere un modello silenzioso, utile durante la navigazione notturna o per il comfort degli ospiti.
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