Le tre Caravelle
Le tre navi utilizzate da Cristoforo Colombo nel suo primo viaggio transatlantico del 1492, noto come la scoperta dell’America, erano la Niña, la Pinta e la Santa María. Ognuna di queste navi aveva caratteristiche uniche, e insieme svolsero un ruolo cruciale in questa storica spedizione.
La Santa María, conosciuta anche come “La Gallega,” era la nave ammiraglia di Colombo. Di tipo carracca, era la più grande delle tre navi, con una stazza stimata di circa 100 tonnellate. La nave era robusta ma relativamente lenta, rispetto alle altre due. Aveva un equipaggio di circa 40 uomini. Durante il viaggio, la Santa María si arenò sulla costa di Hispaniola il giorno di Natale del 1492, costringendo Colombo a lasciare parte dell’equipaggio nel primo insediamento europeo temporaneo nel Nuovo Mondo, chiamato La Navidad.
La Niña, il cui nome ufficiale era “Santa Clara,” era una caravella più piccola e maneggevole, e probabilmente la preferita di Colombo per la sua velocità e versatilità. Era dotata di vele latine, che le permettevano di navigare meglio controvento, ma vennero convertite in vele quadre per il viaggio atlantico, al fine di sfruttare i venti favorevoli. Dopo l’incidente della Santa María, divenne la nuova ammiraglia per il viaggio di ritorno in Spagna. La Niña ha continuato a servire Colombo nei suoi successivi viaggi alle Americhe.
La Pinta era la più veloce delle tre navi e giocò un ruolo cruciale nell’avvistamento della terra: Rodrigo de Triana, uno dei marinai a bordo, fu il primo a avvistare le terre delle Bahamas il 12 ottobre 1492. La Pinta era anch’essa una caravella e aveva dimensioni simili a quelle della Niña. Nonostante fosse una delle navi con maggiore autonomia, ebbe problemi durante il viaggio di andata, costringendo l’equipaggio a fermarsi alle Isole Canarie per riparazioni.
Da cosa derivano i nomi delle tre caravelle?
Le tre caravelle di Cristoforo Colombo furono fondamentali per il suo primo viaggio verso il Nuovo Mondo nel 1492, i nomi delle navi hanno radici storiche e culturali interessanti.
1. Santa María : Questa era la più grande delle tre navi ed è stata spesso chiamata “La Gallega” perché si dice che fosse stata costruita in Galizia. Il nome “Santa María” è un omaggio alla Vergine Maria, un nome comune per le navi dell’epoca che rifletteva l’influenza religiosa del periodo.
2. La Niña : Il vero nome della Niña era “Santa Clara”, ma il soprannome “Niña” era un riferimento al proprietario della nave, Juan Niño. È stato suggerito che “Niña” fosse un vezzeggiativo usato dall’equipaggio piuttosto che il nome ufficiale.
3. La Pinta : Il nome “La Pinta” potrebbe derivare da un soprannome o da una caratteristica della nave stessa, ma le origini precise del nome sono meno chiare rispetto alle altre due. Poteva essere semplicemente un soprannome affettuoso o pratico dato dalla ciurma. In generale, molti nomi di navi di quel tempo venivano ispirati da santi, caratteristiche distintive o proprietari della nave.
I nomi e la leggenda
È vero che ci sono leggende riguardanti i nomi delle caravelle, ma è difficile confermare con certezza tali affermazioni. I soprannomi “Niña” e “Pinta” potrebbero avere avuto significati meno formali rispetto ai nomi ufficiali delle navi.
La possibilità che i nomi fossero riferimenti a figure o pratiche informali dell’epoca, come prostitute o donne conosciute dai marinai, non è documentata nei resoconti storici ufficiali. Tuttavia, è comune nella tradizione marittima che i membri degli equipaggi attribuiscano nomignoli alle loro navi, spesso basati su umorismo o esperienze condivise. Questo tipo di pratiche non era raro e potrebbe spiegare perché i nomi più formali siano stati dimenticati o oscurati dai soprannomi più popolari usati dai marinai.
La Niña, che significa “la Piccola” sempre possa essere riferito ad una prostituta non particolarmente alta mentre la Pinta che significa “La dipinta” potrebbe essere stato riferito ad una prostituta con un trucco particolarmente appariscente.
In mancanza di prove concrete, tali ipotesi rimangono parte del folklore e della leggenda piuttosto che della storia documentata ma molte volte sono state proprio le leggende a fornire le indicazioni che hanno fatto scoprire la verità.