Le reti fantasma sono attrezzature da pesca abbandonate o perse nei mari che continuano a intrappolare e uccidere la fauna marina, causando gravi danni agli ecosistemi. Si stima che ogni anno vengano disperse negli oceani tra le 640.000 e le 800.000 tonnellate di attrezzi da pesca, rappresentando circa il 10% dei rifiuti plastici marini.
Impatto Ambientale delle Reti Fantasma
Queste reti, realizzate principalmente in materiali plastici resistenti, possono impiegare centinaia di anni per degradarsi. Durante questo periodo, continuano a “pescare” passivamente, intrappolando pesci, tartarughe, mammiferi marini e uccelli. Questo fenomeno non solo riduce le popolazioni di specie marine, ma danneggia anche habitat delicati come le barriere coralline e le praterie di Posidonia oceanica.
Iniziative di Recupero e Sensibilizzazione
Diverse organizzazioni stanno affrontando il problema attraverso operazioni di recupero e campagne di sensibilizzazione. Ad esempio, la Guardia Costiera italiana ha avviato l’operazione “Reti Fantasma”, mirata al recupero di reti abbandonate nei fondali marini, specialmente in aree di particolare pregio ambientale.
Anche associazioni come Marevivo sono attivamente coinvolte nel recupero di reti fantasma. La loro Divisione Subacquea ha rimosso reti di oltre 300 metri e diverse nasse abbandonate in varie località italiane, contribuendo a ridurre l’inquinamento marino e a proteggere la biodiversità.
Come Contribuire alla Soluzione
La lotta contro le reti fantasma richiede la collaborazione di pescatori, subacquei, istituzioni e cittadini. Ecco alcune azioni che possono fare la differenza:
- Segnalazione: Chiunque avvisti una rete abbandonata può segnalarla alle autorità competenti o a organizzazioni ambientaliste locali.
- Partecipazione: Unirsi a iniziative di pulizia dei fondali marini organizzate da associazioni o enti locali.
- Sensibilizzazione: Diffondere la conoscenza sul problema delle reti abbandonate e promuovere pratiche di pesca sostenibili.
Affrontare il problema delle reti fantasma è essenziale per preservare la salute dei nostri mari e garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire.
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