Supercelle: i giganti dell’atmosfera che generano i fenomeni più estremi
Quando si parla di temporali, non tutti hanno la stessa potenza. Tra i più spettacolari e pericolosi che la natura sappia generare troviamo la cosiddetta supercella, autentico gigante atmosferico in grado di produrre grandinate distruttive, raffiche di vento impetuose e, in alcuni casi, tornado devastanti.
Cos’è una supercella?
La supercella è una particolare tipologia di temporale caratterizzata da una corrente ascensionale rotante, chiamata mesociclone. Questa rotazione non è casuale: nasce dall’interazione tra aria calda e umida negli strati bassi e venti più freddi e secchi in quota, combinata al cosiddetto wind shear (variazione di velocità e direzione del vento con l’altezza).
Il risultato è una colonna d’aria che non solo sale con forza, ma ruota su sé stessa come un enorme vortice, mantenendo la cella temporalesca attiva per ore, ben oltre la durata di un temporale comune.
Le caratteristiche tecniche di una supercella
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Dimensioni: un cumulonembo supercellulare può superare i 15 km di altezza e decine di chilometri di estensione orizzontale.
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Struttura interna:
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Updraft: la potente corrente ascensionale che alimenta la cella.
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Downdraft: la discesa di aria fredda e pioggia, che può generare raffiche di vento violente (downburst e microburst).
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Mesociclone: il cuore rotante della supercella, sede dei fenomeni più estremi.
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Durata: fino a 4–6 ore, contro i 30–60 minuti di un temporale ordinario.
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Fenomeni associati: grandine di grandi dimensioni (anche oltre 5 cm di diametro), piogge torrenziali, raffiche di vento oltre i 100 km/h e tornado.
Tipi di supercella
Non tutte le supercelle sono uguali:
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Classica: la più comune, ben strutturata e duratura.
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HP (High Precipitation): produce piogge torrenziali e alluvioni lampo.
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LP (Low Precipitation): meno pioggia, ma grandine enorme e tornado particolarmente visibili.
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Mini-supercelle: più piccole ma comunque pericolose, frequenti in Italia.
Si possono prevedere le supercelle?
Prevedere con precisione la formazione di una singola supercella non è possibile, ma i meteorologi riescono a stimare le condizioni favorevoli al loro sviluppo.
Gli ingredienti fondamentali sono:
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Instabilità atmosferica: misurata con l’indice CAPE (Convective Available Potential Energy). Valori superiori a 2000 J/kg indicano un rischio elevato di temporali violenti.
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Wind shear marcato: variazioni intense di velocità e direzione del vento con la quota che consentono al mesociclone di formarsi e mantenersi.
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Umidità abbondante nei bassi strati: essenziale come carburante per la convezione.
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Meccanismo di innesco: fronti freddi, dryline o rilievi che spingono l’aria calda verso l’alto.
Gli strumenti principali usati per monitorare il rischio di supercelle sono:
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Modelli meteorologici numerici (ECMWF, GFS, WRF), che calcolano parametri come CAPE, Lifted Index e wind shear.
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Radar Doppler, indispensabili per rilevare in tempo reale la rotazione interna della cella.
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Satelliti meteorologici, che mostrano lo sviluppo dei cumulonembi e la loro struttura.
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Indici composti, come l’STP (Significant Tornado Parameter), che combinano più fattori per valutare la probabilità di supercelle e tornado.
👉 In Italia, le aree più a rischio sono la Pianura Padana, il Triveneto e i settori costieri tirrenici, dove i contrasti termici tra aria calda e flussi freschi in quota creano le condizioni ideali.
Esempi eccezionali nel mondo e in Italia
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Oklahoma, 3 maggio 1999: una supercella generò uno dei tornado più violenti mai registrati, con venti stimati a 512 km/h.
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Trieste, 10 agosto 2017: una supercella marittima colpì il golfo, con grandine fino a 8 cm di diametro e raffiche di vento devastanti.
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Pianura Padana, luglio 2023: più supercelle consecutive hanno attraversato il Nord Italia, con danni enormi a colture, tetti e automobili, in un evento definito “la grandinata del secolo”.
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Texas Panhandle, 2024: un outbreak di supercelle generò oltre 20 tornado in poche ore, mostrando come questi sistemi possano dominare intere regioni.
Perché studiare le supercelle è importante
Le supercelle non sono soltanto un fenomeno spettacolare: la loro comprensione è fondamentale per la previsione dei fenomeni estremi. Meteorologi e storm chaser le studiano per migliorare i modelli previsionali e ridurre il rischio per popolazioni e infrastrutture.
In Italia, dove fino a pochi decenni fa le supercelle erano rare, l’aumento della frequenza di questi eventi è oggi collegato ai cambiamenti climatici e al maggiore apporto di energia termica e umidità nell’atmosfera.
Conclusione
Le supercelle sono il massimo esempio di potenza atmosferica: temporali longevi, rotanti e capaci di generare i fenomeni più estremi conosciuti sulla Terra. Non a caso sono anche i sistemi temporaleschi più studiati, temuti e affascinanti al mondo.
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