Gli Oceani: L’Ultima Frontiera della Terra
“Conosciamo meglio Marte che i fondali del nostro pianeta”
Il mare: vicino a noi, ma ancora misterioso
Viviamo su un pianeta blu. Oltre il 70% della superficie terrestre è coperto dagli oceani, eppure ne conosciamo meno di quanto potremmo pensare. Nonostante satelliti, sonde e tecnologie sofisticate, oltre l’80% dei fondali oceanici è ancora inesplorato. È un dato sorprendente, soprattutto se consideriamo che abbiamo mappe più dettagliate della superficie di Marte o della Luna che del fondo dei nostri mari.
L’uomo nello spazio… ma non negli abissi
Nel corso della storia recente, l’umanità ha raggiunto mete straordinarie:
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12 persone hanno camminato sulla Luna tra il 1969 e il 1972 durante le missioni Apollo.
- Solo 365 persone hanno scalato l’Annapurna I, considerata la vetta scalabile più pericolosa al mondo.
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Ma il dato più impressionante è questo: solo 3 esseri umani hanno raggiunto il punto più profondo degli oceani, la Fossa delle Marianne, a quasi 11.000 metri di profondità.
La Fossa delle Marianne: più profonda dell’altezza dell’Everest
Situata nell’Oceano Pacifico, la Fossa delle Marianne è la zona più profonda conosciuta della Terra. Il punto più estremo, chiamato Abisso Challenger, si trova a circa 10.902 metri sotto il livello del mare. Se il Monte Everest fosse sul fondale della fossa, la sua vetta disterebbe più di 2000 metri dalla superficie.
Ad oggi, solo tre persone hanno toccato quel fondo:
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Nel 1960: Jacques Piccard e Don Walsh con il batiscafo Trieste.
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Nel 2012: il regista James Cameron, in una discesa solitaria a bordo del Deepsea Challenger.
Per confronto, più di 600 persone hanno viaggiato nello spazio, ma meno di una manciata ha visto il fondo dell’oceano con i propri occhi.
Un mondo sommerso ancora da scoprire
Sotto la superficie marina si nasconde un mondo ricco di ecosistemi estremi, vulcani attivi, canyon giganteschi, specie ancora ignote alla scienza e potenziali risorse biotecnologiche e mediche. Alcuni organismi abissali sopravvivono in condizioni impossibili: pressione schiacciante, assenza di luce, temperature estreme.
Non solo: i fondali oceanici conservano anche tracce del nostro passato – dai relitti di navi perdute alle testimonianze dei cambiamenti climatici globali.
Perché abbiamo esplorato così poco gli oceani?
I motivi sono diversi:
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Difficoltà tecniche: pressione altissima, buio assoluto, enormi profondità.
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Costi elevati delle missioni sottomarine.
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Maggior attenzione mediatica e politica rivolta allo spazio che agli oceani.
Eppure, conoscere i fondali è fondamentale per capire la storia geologica della Terra, per monitorare il clima, e per prevedere eventi sismici e vulcanici.
Gli oceani: il nostro spazio inesplorato
Nel tempo degli smartphone e dei satelliti, può sembrare che tutto sia già stato scoperto. E invece, l’oceano resta l’ultima grande frontiera. Un universo blu, ancora in gran parte sconosciuto, che aspetta esploratori, scienziati e sognatori.
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