Destriero: il Cavallo d’Acciaio che ha Sfidato l’Atlantico
Il 9 agosto 1992 segna una delle pagine più gloriose della cantieristica italiana: il Destriero, un prodigio tecnologico interamente costruito in Italia, conquista il record della traversata atlantica più veloce di sempre. A distanza di oltre trent’anni, nessuno è ancora riuscito a superarlo.
Il Destriero un sogno italiano: dall’idea al varo
L’impresa nasce nel 1989 grazie alla visione ambiziosa di S.A. l’Aga Khan, appassionato di nautica e presidente dello Yacht Club Costa Smeralda, con il sostegno di icone dell’industria italiana come Gianni Agnelli (FIAT), Franco Nobili (IRI), Umberto Nordio (Alitalia) e Arrigo Gattai (CONI). Il nome “Destriero” rievoca i cavalli da battaglia medievali: potenti, veloci e indomabili, proprio come l’unità che stava per nascere.
Il progetto tecnico fu affidato allo studio americano Donald L. Blount and Associates, con l’apporto stilistico di Pininfarina. La costruzione fu realizzata da Fincantieri nei cantieri di Muggiano (La Spezia), dove lo scafo in alluminio fu varato il 28 marzo 1991.
Il Destriero Un capolavoro di ingegneria navale
Il Destriero era un monoscafo di 67,7 metri con carena a V profondo e propulsione a idrogetti. Tre turbine a gas General Electric LM1600, da oltre 51.000 cavalli complessivi, lo spingevano a velocità impensabili: oltre 70 nodi in dislocamento leggero. L’autonomia superava le 3.000 miglia nautiche.
Innovativo anche sotto il profilo della ricerca: furono effettuati test unici in Svezia per studiare l’interazione idrogetti/scafo, mentre il design strutturale derivava direttamente dalla costruzione militare.
L’impresa: 58 ore e 34 minuti da New York all’Inghilterra
Alle 6:14 del 9 agosto 1992, dopo 3.106 miglia nautiche a una media di 53,09 nodi (98,3 km/h), il Destriero comunicava via radio il proprio arrivo al faro di Bishop Rock, isole Scilly. Era partito il 6 agosto da New York, lasciandosi alle spalle il ponte di Verrazzano e Manhattan.
Aveva polverizzato il record precedente, superando di 21 ore il catamarano inglese Hoverspeed Great Britain. Nessuna nave prima (e dopo) riuscì a compiere la traversata atlantica senza rifornimento in così poco tempo.
L’equipaggio del record
L’impresa fu guidata da un team eccezionale:
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Cesare Fiorio – Responsabile progetto e pilota
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Odoardo Mancini – Comandante
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Aldo Benedetti – Comandante in seconda
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Sergio Simeone – Primo ufficiale
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Franco De Mei – Comunicazioni
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Giuseppe Carbonaro – Direttore di macchina
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Tecnici e specialisti: Mario Gando, Nello Andreoli, Massimo Robino, Silvano Federici, Cesare Quondamatteo, Davide Maccario, Giacomo Petriccione, Michael Hurrle, e altri
Il Nastro Azzurro e le controversie
L’impresa fu premiata con il Columbus Trophy del New York Yacht Club e il Virgin Trophy di Richard Branson. Tuttavia, non poté concorrere ufficialmente per l’Hales Trophy poiché non era una nave passeggeri commerciale. Ciò sollevò dibattiti, ma la validità del Nastro Azzurro, riconoscimento simbolico per la nave più veloce, fu rivendicata da Fiorio stesso.
La fine di un mito
Dopo anni di gloria e progetti mai realizzati (come la traversata del Pacifico), il Destriero cadde nell’oblio. Dopo un lungo stallo nei cantieri Lürssen in Germania, il 2 maggio 2024 fu annunciata la sua demolizione. Un patrimonio perduto, nonostante i tentativi di acquisizione da parte di enti italiani.
Eredità e innovazione
Il Destriero ha lasciato un’eredità profonda nella nautica: ha ispirato nuove generazioni di traghetti veloci e ha rafforzato l’immagine dell’Italia come leader tecnologico in campo navale. Un’eredità fatta di coraggio, visione e innovazione.
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