Innanzitutto, si dice Metereologia o Meteorologia ?
La Meteorologia è la scienza che studia l’atmosfera terrestre e i fenomeni meteorologici, come il clima, le condizioni atmosferiche e i fenomeni atmosferici.
La forma corretta è “meteorologia” pechè deriva dal termine greco antico “meteoron”, che significa “fenomeno atmosferico”.
La pressione atmosferica ed i venti
La terra ed il mare riscaldati dal sole trasmettono calore all’aria sovrastante creando un moto convettivo nel quale l’aria più calda resa più leggera dal calore tende a salire lasciano spazio all’aria più fredda che si muoverà creando i venti. Questi moti, che possono essere provocati da differenze di Latitudine, da variazioni di temperatura dovute al cambiamento delle stagioni o da differenze nella costituzione del suolo, creano venti di tipo diverso .
Venti locali – brezze
Venti stagionali – Monsoni
Venti costanti – Alisei
Entriamo un pò più nel dettaglio
Nonostante non ce ne rendiamo conto, l’aria che ci sovrasta ( circa 13 km. ) ha un peso. Questo peso viene definito pressione atmosferica e si misura in millibar. E’ proprio la pressione atmosferica che determina le variazioni nelle condizioni atmosferiche, infatti esistono delle zone di bassa o di alta pressione. Una zona di bassa pressione non è altro che una grande massa d’aria calda e umida che che a causa della Forza di Coriolis ruota attorno al suo centro di minima pressione in senso antiorario. Questa massa d’aria, che nelle nostre zone, normalmente si sposta da Ovest verso Est, porta brutto tempo e soprattutto forti venti umidi dai quadranti meridionali. Al contrario l’alta pressione, che ruota in senso orario, porta con il suo arrivo venti asciutti e freddi dai quadranti settentrionali. Chiaramente nelle nostre zone i venti provenienti dai quadranti meridionali arrivano con molta più energia di quelli provenienti dai quadranti settentrionali per cui anche l’altezza delle onde, che deriva dalla forza del vento e dal percorso che questo percorre sul mare senza incontrare ostacoli (Fetch), sarà superiore con venti da sud che con venti da nord.
AREA DI BASSA PRESSIONE
AREA DI ALTA PRESSIONE
Dobbiamo comunque ricordare che la forza del vento non deriva solamente dall’arrivo di una alta o di una bassa pressione, ma soprattutto dalla velocità con cui la pressione varia. Per cui la cosa a cui dovremo stare più attenti sarà non solo l’arrivo di una alta o bassa pressione ma la sua brusca variazione in un tempo limitato. Lo strumento che ci aiuta nel tenere sotto controllo le variazioni di pressione è il barometro aneroide o il barografo che comunque dovrebbe essere sempre coadiuvato da un termometro, che misura la temperatura dell’aria, da un igrometro che misura la sua umidità, valori questi importanti per un’accurata previsione e da un anemometro che misura la velocita’ del vento .
Le brezze
Le brezze sono venti locali che si formano solo sulle coste a causa della differenza di riscaldamento che c’è tra la terra ed il mare. Normalmente di giorno la terra si scalda di più e molto più velocemente del mare per cui l’aria calda sopra di essa tende a salire verso l’alto lasciando il posto all’aria più fredda presente sul mare( brezza di mare). Di notte abbiamo il fenomeno opposto, cioè la terra si raffredda più velocemente del mare (brezza di terra ). Le brezze saranno pertanto fenomeni locali che si avranno vicino alle coste in tutte le stagioni anche se con intensità diversa ma comunque quando ci siano escursioni termiche tra il giorno e la notte.
BREZZA DI MARE
BREZZA DI TERRA
I fronti in meteorologia
In meteorologia, un “fronte” è una zona di transizione tra due masse d’aria con caratteristiche differenti, come temperatura, umidità e pressione atmosferica. I fronti sono le linee di separazione tra queste masse d’aria e possono causare cambiamenti nel tempo atmosferico. Ci sono diversi tipi di fronte, come i fronti caldi, freddi, occlusi e stazionari, ognuno dei quali comporta effetti meteorologici specifici. I fronti sono importanti nel determinare le condizioni atmosferiche, come la formazione di nubi, le precipitazioni e i cambiamenti di temperatura.
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Il Fronte Caldo
In meteorologia, un fronte caldo è una zona di transizione tra una massa d’aria calda che avanza e si scontra con l’aria più fresca e più fredda precedente. Durante il passaggio di un fronte caldo, l’aria calda avanza e si sovrappone all’aria più fredda, generando condizioni meteorologiche specifiche. I fronti caldi sono spesso associati a un aumento della temperatura, un aumento dell’umidità, cieli nuvolosi e precipitazioni meno intense rispetto ai fronti freddi. In genere, i fronti caldi si muovono più lentamente rispetto ai fronti freddi e possono portare a un graduale miglioramento delle condizioni meteorologiche.
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Il Fronte Freddo
In meteorologia, un fronte freddo è una zona di transizione tra una massa d’aria fredda che si muove verso una regione più calda. Durante il passaggio di un fronte freddo, l’aria fredda spinge via l’aria calda precedente, provocando un cambiamento delle condizioni meteorologiche. I fronti freddi sono spesso associati a cambiamenti repentini del tempo, come precipitazioni intense, raffiche di vento e una diminuzione delle temperature.
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Il Fronte Occluso
In meteorologia, un fronte occluso si forma quando una massa d’aria calda viene completamente sollevata dalla superficie terrestre da una massa d’aria fredda. Questo processo avviene quando una massa d’aria fredda in avvicinamento raggiunge una massa d’aria calda in movimento, sollevando quest’ultima. Durante l’occlusione, l’aria fredda si intercala tra l’aria calda al suolo e l’aria calda sopra di essa, isolandola dalla superficie terrestre.
Un fronte occluso può dare luogo a condizioni meteorologiche complesse. Di solito, si osserva un’associazione di nuvole e precipitazioni lungo la zona del fronte occluso. Le precipitazioni possono essere di diversi tipi, come pioggia, neve o miste. Le caratteristiche meteorologiche di un fronte occluso possono variare a seconda delle condizioni specifiche dell’atmosfera e dell’interazione tra le masse d’aria coinvolte.
È importante sottolineare che la comprensione dei fronti occlusi richiede una conoscenza approfondita della meteorologia e dei processi atmosferici. Questa è solo una definizione generale per fornire un’idea di base di cosa sia un fronte occluso.
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Il Fronte Stazionario
In meteorologia, un fronte stazionario è una zona di confine tra due masse d’aria con caratteristiche diverse che si muovono lentamente o rimangono quasi immobili. A differenza dei fronti freddi o caldi che si spostano attivamente, un fronte stazionario si forma quando due masse d’aria contrastanti si incontrano e non riescono a superarsi a vicenda.
Durante l’interazione tra le due masse d’aria, si crea una zona di convergenza, dove l’aria fluisce verticalmente verso l’alto, provocando la formazione di nubi e potenziali precipitazioni. Le condizioni meteorologiche lungo un fronte stazionario possono variare, ma spesso si osservano nubi stratificate, piogge prolungate o temporali, a seconda delle caratteristiche delle masse d’aria coinvolte.
Poiché un fronte stazionario non presenta un movimento significativo, la sua influenza sul tempo può persistere per diversi giorni, causando condizioni meteorologiche relativamente stabili in un’area specifica.
Va notato che la comprensione dei fronti stazionari richiede una conoscenza più approfondita della meteorologia e dell’interazione tra le masse d’aria. Questa definizione fornisce una panoramica generale delle caratteristiche di un fronte stazionario.
I grandi Venti
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I monsoni
I monsoni sono venti periodici (stagionali) tipici dell’Oceano Indiano e si creano al cambiare delle stagioni per motivi simili alla creazione delle brezze. Praticamente durante la stagione primaverile la massa continentale dell’Asia si riscalda richiamando l’aria più fresca ed umida proveniente dal mare che si spinge nell’interno del continente provocando a volte anche gravi inondazioni. Al contrario durante l’inverno la massa d’aria fredda proveniente dal continente si sposta verso il mare che a questo punto è più caldo creando correnti più fredde e secche dirette verso gli Oceani Indiano e Sud Pacifico.
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Gli alisei
Gli alisei sono venti costanti che soffiano dalle zone di alta pressione verso quelle di bassa pressione nelle regioni tropicali e subtropicali. Sono causati principalmente dai movimenti verticali dell’aria e dalla rotazione terrestre. Il riscaldamento disomogeneo dell’atmosfera e la Forza di Coriolis dovuta alla rotazione terrestre sono i principali fattori che contribuiscono alla formazione degli alisei.
Le carte sinottiche
Sulle carte sinottiche del tempo sono riportate delle linee dette Isobare che uniscono punti di uguale pressione atmosferica misurata in Millibar o Hectopascal. Se le linee chiuse riportano una pressione atmosferica che andando verso il centro aumenta raggiungendo nel suo centro la pressione massima si può parlare di area di Alta pressione o Anticiclone indicata con “A” o con “H”. Poiché in presenza di alta pressione l’aria più fredda avrà un basso tasso di umidità una zona di Alta pressione porterà probabilmente un miglioramento delle condizioni meteo. Se le Isobare mostrano una zona di Bassa pressione o ciclonica per cui raggiunge il suo minimo verso il centro indicato con “B” o “L” avremo aria più calda e quindi più umida. In questo caso avremo sicuramente un peggioramento della situazione metereologica. Il Campo Barico , cioè l’insieme di più Isobare sulla carta del tempo , sarà la rappresentazione dell’andamento della pressione atmosferica in una determinata zona. La linea che separa due masse d’aria di alta e bassa pressione è detta “Fronte” .Il fronte può essere Caldo se deriva dall’approssimarsi di una bassa pressione o Freddo se deriva dall’approssimarsi di una alta pressione . Quando un fronte freddo ( più veloce ) raggiunge un fronte caldo si crea un “fronte occluso “. La linea di congiunzione di due fronti si definisce linea di “occlusione”. Se un anticiclone (alta pressione) si incunea tra due basse pressioni avremo un “Promontorio” se viceversa è una bassa pressione ( ciclone ) ad incunearsi tra due alte pressioni avremo una “saccatura “. Se ad incrociarsi sono due alte e due basse pressioni si crea una formazione detta “Sella”. Tenendo conto che normalmente i venti vanno dalle aree di alta pressione verso le aree di bassa pressione (vento di gradiente) più le isobare sono ravvicinate (gradiente barico alto) più i venti saranno forti. Alle nostre Latitudini si considera pressione atmosferica “media” la pressione di 1013 Millibar o Ectopascal a livello del suolo ad una temperatura di 0° centigradi, salendo di altitudine la pressione andrà mano mano scendendo.
La formazione delle Nubi
Le nubi derivano dalla condensazione del vapore acqueo presente nell’aria dovuta al contrasto tra l’aria calda a terra e l’aria fredda in altitudine fino al raggiungimento di una percentuale del 100 % di umidità (aria satura) a quel punto si ha la formazione delle nubi ( nebbia al livello del suolo ). A seconda della situazione derivante da temperatura ed umidità si creano delle nubi di tipo diverso , le principali sono :
I cirri : Le nubi più alte di colore chiaro e aspetto filamentoso .
I cirrostrati : Appaiono come un velo stratificato di colore grigio
I cumuli : Nubi bianche gonfie e luminose
I cumulonembi : Nubi molto alte a forma di cavolo con la base scura e la parte più alta molto luminosa che tende ad espandersi . Classiche nubi temporalesche portatrici di burrasca.
CIRRI
CIRROSTRATI
CUMULI
CUMULONEMBI
Il Bollettino Meteomar
Le previsioni metorologiche per l’assistenza alla navigazione sono emesse dall’ Aeronautica Militare tramite il bollettino Meteomar. Il bollettino Meteomar viene emesso 24 ore su 24 dalle stazioni radiotelefoniche costiere sul canale 68 del VHF, viene aggiornato ogni 6 ore e riguarda le previsioni per le successive 12 ore e la tendenza per le 12 ore successive. I bollettini vengono trasmessi sia in Italiano che in Inglese anche su frequenze fisse in FM diverse per ogni stazione costiera e comprendono oltre alla osservazione meteorologica costiere anche la situazione meteo generale. Il mediterraneo è suddiviso in 22 settori, ad esempio se ci troviamo a navigare nella zona di Venezia è utile il bollettino relativo all’Adriatico settentrionale, se ci troviamo a Livorno dobbiamo prendere come riferimento il bollettino relativo al Mar Ligure. Gli eventuali avvisi di burrasca sono emessi anche sul canale 16 del VHF .
La nostra stazione Meteo
La nostra stazione metereologica di bordo deve essere dotata di queste apparecchiature :
Il barometro : detto Barometro Aneroide ( senza aria ) misura la pressione atmosferica istantanea e ha due lancette che servono per valutare la variazione di pressione nel tempo.
Il barografo : Misura la pressione atmosferica istantanea e la registra visivamente scrivendo le sue variazioni nel tempo.
Il termometro : misura la temperatura dell’aria (scala Fahrenheit o scala Celsius )
L’anemometro : misura la velocità del vento
L’igrometro : misura l’umidità dell’aria .